Il gemello nato solo
Metodo Freni®

Nel corso della mia formazione e lavoro su di me, a volte, mi fermavo ad osservare – chiedendomi come fosse possibile – quanto alcune dinamiche limitanti, nonostante la presa di consapevolezza e scelte diverse dalle solite, continuassero a persistere o ripetersi.

Quindi, approcciai ad una lettura che argomentava in merito al vissuto intra uterino, di quando – addirittura – siamo ancora delle cellule embrionali staminali e di quanto veniamo fortemente influenzati e improntati in base all’esperienza vissuta anche nei primissimi giorni dal concepimento, quando ancora la madre neanche sa di aspettare un bambino.

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Nel documentarmi sentivo sempre più risuonare piacevolmente quelle informazioni in me, come se anche solo leggendo, qualcosa nel corpo si sciogliesse, riconoscendo in quella lettura memorie che mi riguardavano.

Questo mi spinse a seguire la formazione con il metodo delle Costellazioni e sistema Gemellare, messo a punto dalla dott.sa Graziella Concetta Freni.

Un metodo – anch’esso basato su esperienze fenomenologiche supportate da basi scientifiche e che conta da più di 10 anni di attività ad oggi più di 2000 casi di risoluzioni senza ricadute.

Quando l’ovulo viene fecondato, questo rimane nell’ovaia per circa 3 giorni per poi raggiungere l’utero dove inizia ad insediarsi.

Quando l’ovulo fecondato arriva all’interno dell’utero ( uno spazio di circa 5x7cm) –  anche rifacendoci a quanto dice la scienza –  non è solo.

Dalla fecondazione si da origine alla cellula madre che prima di diventare cellula staminale embrionale e quindi embrione, si divide  in due cellule madri.

Una si specializza diventando embrione e l’altra nuovamente si divide in due e il processo si ripete…

Nel giro di pochissimo l’utero si riempie di cellule staminali embrionali ed embrioni, anche se poi solo uno o più di uno (in caso di parti gemellari ) formano il cordone ombelicale da permettere il sostentamento durante la gravidanza.

In sostanza, quindi ogni embrione presente può comunque mantenersi in vita per anche 40 giorni.

Spesso si è riscontrato che addirittura iniziano a formarsi anche più di una sacca con tanto di liquido amniotico o/e sacche nelle sacche ( addirittura anche fino a 6/7 sacche).

Ecografie nei primi giorni dal concepimento

Ecografie dei primi mesi o settimane dal concepimento

L’embrione fin dal primo giorno è dotato di un cervello.

Il così detto cervello rettile, in grado di registrare qualsiasi tipo di esperienza di vita intra uterina mantenendone memoria a livello fisico.

In questo stadio e anche dopo, l’embrione non è in grado di far differenza tra un altro embrione o un altra cellula; lì dentro sono tutti come e parte di lui.

Quando questi gli finiscono addosso o si scontrano o lo schiacciano o egli stesso schiaccia, o cade addosso, il cervello registra il “trauma”, associabile ad una reazione così detta di congelamento.

Quando poi dal quarantesimo giorno circa il cervello inizia ad ampliare le sue capacità (stato limbico), si formano quindi le sacche lacrimali, le corde vocali, qualsiasi dinamica traumatica viene vissuta e registrata con anche reazioni di movimento, tipo fuga o attacco.

Ad ogni modo nel giro di un paio di mesi il più delle volte ne rimane uno soltanto, tutti gli altri pian piano vanno via; spariscono; muoiono, e si resta soli.

Questo tipo di memorie restano nel corpo, nelle cellule, e a seconda del posto che si aveva nella propria sacca, e all’interno dell’utero, e a seconda di quando ci siamo arrivati rispetto agli altri, una volta venuti al mondo inizieremo a generare una realtà assecondando, inconsapevolmente, in qualche modo, tali memorie.

E ogni volta che ci si riproporrà una condizione traumatica simile al quella vissuta come tale all’interno dell’utero materno, i nostri neuroni specchio si attiveranno, appunto, di conseguenza automaticamente senza che se ne possa avere il controllo con reazioni, a seconda del caso, di congelamento, fuga o attacco.

Il “lavoro del gemello” non prevede – come invece avviene con il metodo classico delle costellazioni Familiari – il congedo dai “fratelli” che non sono nati, piuttosto si opera per far si che si possa rivivere l’esperienza di rincontrarli e in amore reintegrarli, in maniera tale da non generare più la reazione in automatismo, che spinge a continuare incondizionatamente a cercarli anche fuori, nella nostra vita.

Andandoli a “specchiare” nelle persone che si incontrano o con le quali si stringono relazioni, a cominciare dai propri genitori.

Questo tipo di approccio consiste in un percorso dove ogni volta che si affronta una tematica si va a togliere uno strato che consentirà di avvicinarsi sempre più al nucleo.

Al fine di ricordare, ritrovandolo, il proprio posto nella sacca. Il proprio centro. Un viaggio a ritroso fino al momento del concepimento, dove tutto è gioia ed estasi.

Durante questo percorso si incontreranno tutti i vari “fratelli” che erano con noi di cui siamo stati vittima e/o carnefice.

Quelli che abbiamo incontrato per primi (fratello o sorella specchio) facendo i conti, se è il caso, anche con il senso di vuoto e abbandono che ci hanno lasciato andando via o con il senso di colpa per essergli sopravvissuti.

A questo tipo di approccio si potrà accedere una volta osservata e chiarita qualsiasi forma di “irretimento” familiare. Quindi eventualmente si affronta inizialmente con una costellazione classica.

La metodologia con le costellazioni nel sistema gemellare o anche dette costellazioni sotto il velo consiste in esperienze rappresentate e vissute in prima persona attraverso la riproduzione del vissuto intra uterino con relative sacche (veli) e tutti i “fratelli” che si percepiscono essere stati presenti.

A tale metodo vi si approccia con esperienza di gruppo e anche individuale.

Risulta essere particolarmente di valido aiuto in tutti quei casi in cui partono reazioni incondizionate nel corpo e che poi si manifestano attraverso un emozione senza controllo come nel caso di stati di ansia, depressione, attacchi di panico, senso di soffocamento, vertigini, paura del vuoto, etc

Cosa posso fare per te?

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