Il costellatore o facilitatore insieme ai partecipanti si dispongono in cerchio seduti su delle sedie o anche su dei cuscini.

Lasciando uno spazio sufficientemente grande per permettere i movimenti nello svolgimento della costellazione.

Il facilitatore quindi, può iniziare il lavoro preparando questo spazio il “Campo” ad esempio e se preferisce, proponendo una meditazione ai partecipanti in modo tale che questi ultimi si rilassino, centrandosi, favorendo quindi una più facile connessione gli uni con gli altri e conseguenzialmente con la Coscienza Universale, o come Bert Hellinger ama definirla, Grande Anima.

Per “Campo”- in maniera semplificata – si intende il Campo Morfogenetico o Morfico.

Esso è un campo energetico informato, nel quale una costellazione familiare ha la possibilità di svolgersi.

Il campo morfogenetico venne individuato dal biologo, saggista britannico Rupert Shaldrake (1942) soprattutto noto, infatti, per la sua discussa teoria della “risonanza morfica”, che implica un Universo non meccanicistico, governato da leggi che sono esse stesse soggette a cambiamenti.

Secondo la teoria di Sheldrake, se un certo numero di persone sviluppa alcune proprietà comportamentali o psicologiche od organiche, queste vengono automaticamente acquisite dagli altri membri della stessa specie.

Così, se una buona parte dell’umanità raggiunge un certo livello di consapevolezza spirituale, questa stessa consapevolezza si estenderebbe per risonanza morfica ad altri gruppi.

Uno fra i più conosciuti dei suoi esperimenti è quello fatto con le “scimmie e le patate da sbucciare”, con il quale – appunto – dimostrò che gli esseri viventi sono in grado di comunicare a livello di Coscienza addirittura a kilometri di distanza.

Quindi, ciò che avviene nel “campo” durante una costellazione familiare ha una spiegazione non propriamente scientifica, bensì esperienziale.
Come funziona, in sostanza, va provato…
Questo tipo di processo è ulteriormente osservabile anche all’interno di un campo quantico, facendo riferimento ai principi della fisica quantistica.

Una volta pronto, quindi, il facilitatore chiederà fra i partecipanti chi vuole lavorare e sceglierà fra coloro che nel frattempo avranno alzato la mano. La persona scelta, chiamata anche cliente, quindi, andrà a sedersi nella sedia lasciata libera apposta, alla destra del costellatore.

Quest’ultimo chiederà al cliente su cosa vuole lavorare, o cosa vuole vedere, facendo attenzione a che l’argomento riguardi principalmente la sua persona.

E’ bene invitare il cliente – nell’esposizione della sua richiesta – ad usare meno giri di parole possibili, in quanto più precisi si è e più precisa sarà poi la risposta del campo.
Inoltre meno si dirà meno si influenzeranno i rappresentanti e il facilitatore stesso.

A seconda della richiesta il costellatore inviterà il cliente a scegliere a “sensazione” tra i partecipanti, un rappresentante per ogni persona (o in caso anche una situazione) chiamata in causa, compreso se stesso.

E il rappresentante sarà libero di accettare, come di rifiutare, senza che il cliente se ne risenta, e così si potrà scegliere qualcun altro.

È comunque un ottima occasione, per chi viene scelto di poter lavorare su di se. Un rappresentante, infatti, non viene mai scelto a caso.

E ricoprendo quel determinato ruolo, avrà la possibilità di vedere da vicino una situazione che lo riguarda personalmente.

I rappresentanti devono solo seguire il proprio sentire rispetto a dove e come vogliono muoversi nel campo, senza parlare; potranno farlo solo quando e se il costellatore chiederà loro di farlo, chiedendo cosa sentono, o come si sentono.

Se proprio un rappresentante sente forte di voler dire qualcosa, può chiedere il permesso di parlare. Anche se ultimamente si è riscontrato utile mantenere l’assoluto silenzio.

Il facilitatore, avendo le chiavi di lettura, può rendersi conto delle dinamiche e di eventuali “ordini” che non sono rispettati.
Oltre alle conoscenze tecniche, un costellatore, una volta dato il via al movimento, è come se accendesse un interruttore di una radio e alzasse le antenne, in pratica dà libero sfogo al suo intuito, captando così le onde emanate dal cliente.

Queste onde sono invisibili e sono le così dette onde di forma (informazioni ),equivalenti a tutto ciò che un individuo ha all’interno del proprio corpo sotto forma di DNA, una lunghissima spirale di cromosomi presente nelle nostre cellule.

E quando un cliente si siede e decide di mettere in scena una determinata situazione che lo riguarda, improvvisamente è come se srotolasse il suo DNA in mezzo al campo; e così anche i rappresentanti, che si trovano all’interno del campo cosciente possono accedere alle coscienze delle persone che rappresentano. Secondo la genealogia, tutte le informazioni contenute in una famiglia sono attive fino alla sesta/settima generazione.

Anche se, si è potuto constatare, quelle che continuano a premere sui discendenti sono effettivamente fino alla terza, in rari casi quarta generazione.

Quando i rappresentanti vengono chiamati nel campo, inizieranno a muoversi e a percepire, spinti e guidati da una forza inspiegabile, ma che non appartiene a loro.

Inizieranno a muoversi, così come viene. Sentendo di volersi avvicinare, o allontanare; di abbracciare, o picchiare; di piangere, o ridere. Tale andamento è definito da Bert Hellinger

il Movimento dello Spirito o dell’Amore

Bert Hellinger durante suoi studi nel campo delle Costellazioni Familiari aveva individuato una sorta di leggi che se rispettate all’interno di un sistema familiare, ne garantiscono l’armonia.

Esisterebbero quindi tre principi fondamentali all’interno di un sistema familiare, i così detti

3 ordini dell’Amore
Appartenenza, Ordine, e Equilibrio.

Cosa posso fare per te?

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